Terapie complementari Fisio Tre Mendrisio e Melano2024-03-01T07:02:43+01:00

Terapie complementari

Il terapista e la terapista complementare sono professionisti della salute che trattano persone malate o sane di ogni età con terapie integrative.

Favoriscono l’equilibrio fisico, mentale ed emotivo, la guarigione e la riabilitazione delle persone applicando metodi complementari come, ad esempio, massaggio sportivo, linfodrenaggio.

Il massaggiatore medicale, figura qualificata e certificata, tratta i tessuti molli del corpo.

Questo approccio induce rilassamento, riduce lo stress, attenua le tensioni del corpo e aumenta il benessere generale.

Il massaggiatore medicale complementare è una figura professionale affiliata RME e riconosciuta dalle casse malati.

Trattamenti usati per la terapia complementare

Il bendaggio linfologico è una parte integrante della terapia complessa decongestionante del linfedema.

È un particolare bendaggio realizzato con più strati di materiali diversi allo scopo di ridurre il volume di un arto edematoso favorendo la riduzione della produzione di linfa e aumentandone il riassorbimento e il trasporto.

La coppettazione è una pratica terapeutica tradizionale che ha radici antiche in molte culture, tra cui la medicina tradizionale cinese, la medicina ayurvedica e la medicina tradizionale araba.

Consiste nell’applicare delle coppette (solitamente di vetro, plastica o silicone) sulla pelle creando un vuoto parziale tramite calore o aspirazione, al fine di stimolare il flusso sanguigno, ridurre l’infiammazione e favorire il rilassamento muscolare.

Il linfodrenaggio è una tecnica terapeutica utilizzata per stimolare il sistema linfatico al fine di migliorare il drenaggio dei liquidi corporei, ridurre il gonfiore ed eliminare le tossine accumulate nel tessuto interstiziale.

Questa tecnica prevede una serie di movimenti lenti, delicati e ritmici applicati sul corpo seguendo il flusso del sistema linfatico. Questi movimenti aiutano a spingere il liquido linfatico attraverso i vasi linfatici e i linfonodi, migliorando così il drenaggio dei liquidi corporei.

Durante la sessione, il terapista utilizza tecniche manuali specifiche, che possono includere movimenti di spinta, pompaggio e rotazione, per stimolare il drenaggio linfatico in aree specifiche del corpo interessate da edema o gonfiore.

Il linfodrenaggio è comunemente utilizzato in riabilitazione per gestire edemi e gonfiori associati a una varietà di condizioni, tra cui interventi chirurgici, traumi, linfedemi, condizioni infiammatorie e disturbi del sistema linfatico. Aiuta a ridurre l’accumulo di liquidi, a migliorare la circolazione linfatica e a promuovere il recupero post-operatorio.

Il linfodrenaggio è consigliato a chi soffre di edema o gonfiore significativo causato da condizioni come interventi chirurgici, traumi o disturbi linfatici. Il linfodrenaggio può aiutare a migliorare i sintomi, riducendo l’accumulo di liquidi e promuovendo una migliore circolazione linfatica, il che può facilitare il processo di guarigione e il recupero.

Il massaggio sportivo è invece quello di favorire le prestazioni dell’atleta attraverso un recupero più veloce. Dagli atleti del fine settimana a quelli di élite, l’aggiunta del massaggio sportivo tra allenamenti e partite può migliorare la flessibilità, aiutare il recupero dalla competizione e aiuta a ridurre al minimo il rischio di infortuni.
Il massaggio sportivo è importante in tutte le fasi di una competizione: aumenta l’efficacia dell’allenamento, rilassa i muscoli e supporta il processo di recupero.
Il massaggio sportivo è generalmente coperto dalle casse malati complementari.

Il massaggio del tessuto connettivo rientra nell’ambito della riflessologia, e come tale si basa sulla teoria delle zone riflesse del neurologo inglese Henry Head, secondo la quale gli organi interni sono collegati attraverso funicoli nervosi con regioni cutanee ben definite, le cosiddette zone di Head o zone riflesse. Per la presenza di questi collegamenti nervosi, la malattia di un organo interno provoca alterazioni anche nella zona riflessa corrispondente, con eventuali ripercussioni sul tessuto connettivo sottocutaneo.

Nello specifico anche ciò che riguarda il trattamento delle cicatrici: Qualsiasi danno causato sulla sua superficie (chirurgia, ferite, tatuaggi, acne, ustioni, infezioni…), comporta un processo di cicatrizzazione, che può lasciare esiti cicatriziali più o meno evidenti, cheloidi o cicatrici ipertrofiche.

La miofibrólisi con ganci, nota anche come Gua Sha o Graston Technique, è una tecnica di terapia manuale utilizzata per trattare le aderenze e le tensioni nei tessuti molli, come muscoli, tendini e legamenti.

Questa tecnica prevede l’utilizzo di strumenti a forma di gancio o spatola per esercitare una pressione controllata sulla pelle e sui tessuti sottostanti, al fine di rompere le aderenze, aumentare la circolazione sanguigna e promuovere il recupero dei tessuti.

La miofibrólisi con ganci viene utilizzata per trattare una varietà di condizioni muscolo-scheletriche, tra cui dolore muscolare, rigidità, tendinopatie, fascite plantare, cicatrici post-operatorie e altre disfunzioni dei tessuti molli. Tuttavia, è importante che il trattamento venga eseguito da un terapista esperto e qualificato per garantire una manipolazione sicura ed efficace dei tessuti.

La stimolazione elettrica funzionale EMS (Electrical Muscle Stimulation) è una tecnica di riabilitazione che utilizza impulsi elettrici per attivare i muscoli parzialmente o completamente paralizzati o indeboliti.

Questa terapia prevede l’applicazione di elettrodi sulla pelle sopra il muscolo bersaglio. Questi elettrodi inviano impulsi elettrici controllati per stimolare il muscolo e provocare la contrazione muscolare.

Durante una sessione di EMS, il terapista applica gli elettrodi sulla pelle del paziente sopra i muscoli target. Imposta quindi l’intensità e il tipo di impulso elettrico in base alle esigenze del paziente e alla risposta muscolare desiderata.

La riflessologia plantare è una tecnica di massaggio o, più precisamente, di microstimolazione puntiforme applicata principalmente sui piedi e/o eventualmente sulle mani.

Si basa sulla ipotesi, non scientificamente provata, che sui piedi e sulle mani si trovino riflessi tutti gli organi, le ghiandole, e le parti del corpo

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